Chiesa di San Bartolomeo
Scheda
La chiesa di San Bartolomeo fu voluto dal prof. don Martino Antonio Bottino e fu dotata di una vendita annuale per lo stipendio del cappellano - maestro di arredi interni. Per la costruzione di questa chiesa vennero demoliti l'antica cappella e il campanile. Il nuovo edificio sacro, in stile neoclassico, è considerato una dei più interessanti della Val Grande. Al suo interno vi è custodito una bella tela raffigurante la Flagellazione di Cristo. Per lungo tempo quest'opera è stata attribuita a Daniele Seyter, nel 1972, è stata identificata come replica con variante di un dipinto dell'olandese Giovanni Battista Van Loo (1717-1718) per la chiesa di Santa Maria in Monticelli a Roma. Il Van Loo fu pittore di corte di Vittorio Emanuele di Savoia - Carignano; studiò a Roma presso il Luti, riformatore del barocco (in senso classicistico ed accademico). Il valore del dipinto di Bussoni era stato stimato in duemila franchi agli inizi secolo XIX da un esperto torinese a cui l'aveva mostrato il prof. Don Martino Antonio Bottino.
Non essendo stata conclusa la vendita il quadro è rimasto definitivamente nella chiesa di Bussoni. La qualità pittorica dell'opera è notevole, buona la tipologia delle fisionomie e degli incarnati, fluido il movimento delle figure. Meno felice appare il disegno nella parte inferiore dell'opera. Il quadro è stato sottoposto ad un restauro nel 1975 - 76 presso il laboratorio Nicola di Aramengo a spese della Regione Piemonte. All'interno della chiesa, in due nicchie all'inizio della navata, sono collocati i busti commemorativi di due esponenti della famiglia Bottino di Breno e del prof. Giovanni Michele, benefattori della borgata.
Non essendo stata conclusa la vendita il quadro è rimasto definitivamente nella chiesa di Bussoni. La qualità pittorica dell'opera è notevole, buona la tipologia delle fisionomie e degli incarnati, fluido il movimento delle figure. Meno felice appare il disegno nella parte inferiore dell'opera. Il quadro è stato sottoposto ad un restauro nel 1975 - 76 presso il laboratorio Nicola di Aramengo a spese della Regione Piemonte. All'interno della chiesa, in due nicchie all'inizio della navata, sono collocati i busti commemorativi di due esponenti della famiglia Bottino di Breno e del prof. Giovanni Michele, benefattori della borgata.